Nave fenicia

Nave fenicia

Come creare una nave fenicia e riciclare polistirolo. Crea una nave con i bambini e spiega loro chi erano i Fenici partendo dalle loro caratteristiche imbarcazioni.

Io ho realizzato la nave con Pietro e con Carlo che mi hanno fatto tante domande alle quali ho risposto appagando appieno la loro curiosità.

Per realizzare la nave ti occorre: un po’ di polistirolo marrone (prendi una vaschetta per alimenti usata e lavala bene prima di usarla), una decina di stuzzicadenti, l’involucro di una cialda di caffè, colla vinilica, un po’ di carta bianca.

Disegna la barca sul polistirolo, poi ritagliala. Adesso prepara i remi. A tal fine taglia a metà gli stuzzicadenti e schiaccia con una pinza l’estremità che non ha la punta. Prepara la vela e incollala su uno stuzzicadenti intero. Adesso ricava alcuni cerchietti dall’involucro della cialda. Quindi inserisci la punta di ciascun mezzo stuzzicadenti nello scafo, incolla i cerchietti in alto, inserisci la vela e incolla un occhiaccio di carta sulla prua della nave.

Fenici

Ecco la nave fenicia di Carlo

Carlo

E anche quella di Pietro

Pietro

Nave fenicia
Nave fenicia

Imparare facendo

I Fenici erano un antico popolo insediato nella Fenicia, una regione della zona costiera del Mediterraneo orientale. La Fenicia corrisponde all’odierno Libano e comprendeva anche le immediate regioni costiere della Siria meridionale e del Distretto Nord d’Israele, arrivando a toccare verso Sud l’odierna città di Acri e in epoca persiana anche quella di Gaza.

Grandi commercianti sulle vie del mare, i Fenici si davano talvolta anche alla pirateria. Del resto navi simili alle loro, con la prua a forma di muso mostruoso, sembravano fatte apposta per spaventare i naviganti; inoltre gli scudi appesi all’esterno della nave dovevano essere un grave ammonimento. Così le piccole e leggere navi fenice, spinte dal vento e dalla forza degli schiavi, i quali all’interno della stiva muovevano i remi, spadroneggiarono in tutto il Mediterraneo. Probabilmente essi varcarono lo stretto di Gibilterra, osando passare quelle che i Greci chiamavano le Colonne d’Ercole, e avventurarsi nell’oceano.

I Fenici lavoravano i gusci di antichi gasteropodi chiamati murici, dai quali ottenevano un pigmento rosso-porpora, con il quale coloravano i tessuti. Quella della lavorazione della porpora è stata una loro fiorente industria.

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