Attaccare bottone

Attaccare bottone

“Attaccare bottone” un’espressione che evoca immagini di conversazioni interminabili, discorsi noiosi e l’impossibilità di scappare. Ma da dove proviene questa curiosa locuzione?

Attaccare bottone
Attaccare bottone

L’Origine dell’Espressione

La Pratica Chirurgica

Una delle prime spiegazioni dell’espressione “attaccare bottone” ci porta indietro nel tempo, a un’epoca in cui la medicina era ancora rudimentale. Immaginatevi un medico o un chirurgo del passato, intento a curare ferite e tagli. Quando si trattava di cauterizzare una ferita per fermare l’emorragia, il medico utilizzava un piccolo strumento: un’astina con un’estremità simile a un bottone. Questo bottone veniva surriscaldato sulla fiamma e poi premuto sulla ferita. Il dolore lancinante che ne seguiva era insopportabile. Quindi, l’espressione “attaccare bottone” potrebbe aver assunto il significato di iniziare una conversazione che diventa altrettanto fastidiosa quanto quel dolore.

I Soldati in Trincea

Un’altra ipotesi coinvolge i soldati durante la **Prima Guerra Mondiale**. Durante i periodi di pausa tra un combattimento e l’altro, i soldati si ritrovavano nelle trincee. Qui, mentre cucivano i bottoni delle loro divise, parlavano di cose futili per distrarsi dalla dura realtà della guerra. Questi discorsi banali e apparentemente infiniti potrebbero aver dato origine all’espressione “attaccare bottone”.

Conclusioni

In entrambi i casi, l’immagine di un bottone, che può essere piccolo ma fastidioso, si è trasformata in un modo di descrivere chi inizia conversazioni noiose e prolisse. Quindi, la prossima volta che vi troverete intrappolati in una chiacchierata senza fine, pensate al medico con il suo bottone incandescente o ai soldati nelle trincee, e sorridete: siete stati vittime di chi ha “attaccato bottone”!

Naturalmente! L’espressione “attaccare bottone” è un modo colorato per descrivere chi inizia una conversazione e poi si dilunga in discorsi noiosi e prolissi. Immaginatevi la scena: siete lì, ascoltando pazientemente, mentre l’interlocutore continua a parlare senza sosta, come se avesse premuto un bottone che attiva il flusso inarrestabile delle parole. È come se quel bottone fosse stato surriscaldato sulla fiamma della verbosità e premuto sulla vostra pazienza!

Quindi, la prossima volta che vi troverete intrappolati in una chiacchierata senza fine, pensate al medico con il suo bottone incandescente o ai soldati nelle trincee, e sorridete: siete stati vittime di chi ha “attaccato bottone”!

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