Maschera con la Zucca
Una maschera con la zucca
Come riciclare la zucca preparare un cosmetico naturale che sfrutta tutte le proprietà della zucca per la pelle, in modo semplice ed economico
Tutti i preparati ottenuti da vegetali di colore arancio sono utili anche per fissare l’abbronzatura.
La Zucca è un alimento vegetale ricco di carotenoidi, di minerali, di vitamina C e di vitamine del gruppo B. Questo vegetale così come tutti gli ortaggi ed in modo particolare la carota, oltre ad essere un importante alimento, risulta utile per la preparazione di cosmetici. La presenza di notevoli quantità di carotenoidi nella Zucca fa sì che essa sia particolarmente usata per fissare l’abbronzatura. Si possono creare maschere per il viso o per il corpo aventi proprietà rinfrescanti, idratanti, detergenti e lenitive oltre alla proprietà fissante l’abbronzatura. Le maschere preparate con la Zucca sono utilizzate anche nei casi di scottature. Il procedimento per la preparazione della maschera è semplice ed il risultato è garantito.
Ecco gli ingredienti per 100 grammi di Zucca:
1 spicchio di Zucca con i semi.
1 cucchiaio colmo di zucchero.
1 cucchiaino di miele.
Ecco il procedimento per preparare una maschera a base di zucca per la pelle:
Frullare lo spicchio di Zucca con tutti i semi. Aggiungere il cucchiaio di zucchero ed il miele. Amalgamare il tutto, … et voilà … la maschera è pronta! Ora stendere la maschera sulla pelle massaggiando, e lasciarla in posa per 15 minuti circa prima di rimuoverla. Sciacquare con acqua tiepida ed asciugare tamponando.
Il prodotto a base di Zucca così preparato è adatto a tutti i tipi di pelle ed è utile sia in estate che in inverno per le proprietà di cui sopra.
Grazie alla presenza di zucchero questa maschera effettua una pulizia della pelle in profondità, eliminando le impurità e le cellule morte. Si tratta cioè di una maschera fissante – scrub.
La pelle dopo la rimozione della maschera risulterà più luminosa, più fresca, più idratata, più levigata, pulita in profondità e priva di punti neri … Ordunque, a voi “l’ardua sentenza”. 😉
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