Esca per zanzare
Esca per zanzare
Come riciclare i vasetti di plastica delle piantine e creare una esca per zanzare, un’esca efficace per liberarsi da questi insetti oltremodo molesti.
N. B. E’ iniziato il periodo in cui le zanzare non ci danno tregua, non solo per il fastidioso ronzio ma anche per le bozze pruriginose che si formano, in seguito alle loro punture… Dunque attrezziamoci!
Ecco come ho preparato le mie esche.
Materiale per un’esca
Un vasetto di plastica in cui vi era una piantina che ho travasato
Una bottiglia di plastica
Un cucchiaio di olio di vasellina
Esecuzione
Prima ho tagliato la bottiglia di plastica in due parti, in modo da avere un contenitore in cui mettere il vasetto.
Poi ho inserito il vasetto
e l’ho riempito d’acqua per metà. Infine ho aggiunto l’olio… e dopo pochi movimenti del vasetto nella bottiglia, su e giù … eccola pronta …
INFO
Iniziamo col dire che quelle che pungono sono le femmine. Il loro apparato boccale è di tipo pungente-succhiante, invece quello dei maschi è solo succhiante e quindi i maschi sono incapaci di pungere.
Nell’atto di pungere la zanzara inietta nella vittima la sua saliva. La sua saliva ha un’azione localmente anticoagulante, anestetizzante e rubefacente. Ma l’azione anestetizzante consente alla zanzara di completare il suo “pasto” prima che la vittima se ne accorga.
N. B. Le proteine contenute nel sangue ingerito con la suzione consentono alle uova di giungere a maturazione, prima di essere deposte.
Le zanzare amano la semioscurità ed anche i ristagni d’acqua. Esse durante il giorno si rifugiano nei luoghi meno illuminati, ma escono quando si preannuncia un lauto pasto.
E poi … ricordiamo che le femmine depongono le uova, e lo fanno proprio nelle acque stagnanti o a pelo d’acqua.
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