Porta assorbenti
Come creare un porta assorbenti donna e riciclare un filato di cotone. Un’elegante idea per assorbenti da riporre in bagno in modo igienico e pronti per l’uso.
Vuoi crearlo? Ti occorre semplicemente realizzare un cilindro lavorando il filato con l’uncinetto. Crea prima la base: Lavora a punto basso in senso circolare e aumenta le maglie ad ogni giro. Fai tanti giri fino ad ottenere un diametro di circa dieci cm poi prosegui senza aumenti per alzare il laterale. Quando avrai l’altezza desiderata termina con due giri sovrapposti, a punto ventaglio.
Gli assorbenti igienici o semplicemente assorbenti sono usati per l’igiene intima femminile in varie situazioni. Sono utili durante il ciclo mestruale per assorbire il flusso sanguigno, dopo aver subito interventi vaginali, per assorbire i fluidi vaginali dopo parto, a seguito di un aborto, o in qualsiasi tipo di situazione in cui sia necessario assorbire un flusso di sangue dalla vagina.
Gli assorbenti hanno subito molte modifiche nel tempo.
I primi erano fatti di stracci o strisce di stoffa ricavate da vecchi vestiti o da lenzuola e federe. I primi assorbenti usa e getta erano bende ottenute dalla pasta di legno, ovvero erano di cellulosa mista a cotone.
Anche quando gli assorbenti usa e getta vennero messi in commercio, per molti anni ancora le donne continuarono a fabbricarli da sole da stracci di vestiti vecchi perché gli usa e getta erano troppo costosi.
Di forma rettangolare, erano fatti di cotone e ricoperti da uno strato assorbente. Originariamente, lo strato assorbente si estendeva su tutta la superficie. Inizialmente gli assorbenti erano muniti di cintura; la cintura però non manteneva l’assorbente stabile. A questo tipo di assorbente seguì quello con la striscia adesiva, usato a tutt’oggi, che lo manteneva fermo e attaccato alle mutandine.
Nei primi materiali però, pur possedendo un certo spessore, la trama non era fitta abbastanza da contenere pienamente il flusso mestruale, causando il problema delle fuoriuscite. Una delle variazioni introdotte all’assorbente sono le piccole “ali”, che ne aumentano la stabilità. L’interno degli assorbenti contiene il poliacrilato che è un gel assorbente ricavato dal petrolio, clorino ricavato dal legno che ne riduce lo spessore. Il rivestimento esterno è di propilene e di polietilene, anch’essi ricavati dal petrolio.
Ancora oggi, nei territori più poveri del mondo, le donne utilizzano assorbenti di fortuna per contenere il flusso mestruale.
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