Uova Capanna

Uova Capanna

Uova capanna

Come riciclare il cartone delle uova e creare una uovo capanna. E’ proprio quel che ha fatto Lina; cioè una strenna Natalizia per le sue amiche le quali hanno dimostrato un alto indice di gradimento.

Un anno diverso, una strenna diversa all’insegna del “Fai da te”.

N. B. Anche questa volta Lina ha evidenziato una fervida fantasia e anche una mirabile bravura. Sono sicura che se Lina partecipasse ad un concorso i suoi lavori si classificherebbero tra i primi posti.

Ma ecco le parole di Lina

“Questi sono dei pensierini che ho fatto per le mie amiche. Ho riciclato i cartoni delle uova, le confezioni da sei, cioè quelli che abitualmente uso. Le teste della Madonna e di San Giuseppe sono palline di legno che abitualmente si usano per profumare anche per profumare la biancheria. La testolina del Bambinello è una perlina di legno. La culla è il classico guscio di noce. I vestiti sono rimasugli di stoffe. La stella è fatta di gomma eva, e le aste che la reggono sono stuzzicadenti di legno per spiedini. Sono stati molto apprezzati!”

Uova Capanna

Uova Capanna
Uova Capanna

Ma … sapevi che …

Anticamente nelle case povere l’atto di mangiare era quasi un’illusione. Molti poveri, per non far capire ai vicini che nella loro casa non c’era abbastanza cibo per preparare piatti ricchi e pranzi luculliani, preparavano il “piatto dei poveri” al quale si è ispirato il nostro “formaggio alla piastra”.

Il formaggio indurito veniva semplicemente messo in un tegame di ferro con l’origano; e poi cotto lentamente, con il calore del camino.  Ma il profumo che si spandeva in casa era tale da lasciar credere che si stava preparando un’ottima pietanza elaborata, ma non certo fattibile in una casa povera. …

N. B. Povertà e dignità viaggiano spesso sullo stesso binario!

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