Calamarata all’acqua di mare
Calamarata all’acqua di mare
Come riciclare pasta e scampi per preparare un’ottima calamarata all’acqua di mare, un primo piatto gradito a tutti. E’ una pietanza facile da preparare e che richiede poco tempo per la realizzazione.
Ecco gli ingredienti per 4 persone:
- 400 grammi di pasta del formato calamarata.
- 4 Scampi.
- 8 Olive verdi.
- 2 spicchi d’aglio.
- 1 cucchiaio di cognac.
- 1 ciuffo di prezzemolo.
- Sale q.b.
- 8 – 10 cucchiai di Olio extravergine d’oliva.
Ecco il procedimento:
Scongelare gli scampi in acqua. Mettere sul fornello una pentola con l’acqua per la cottura della pasta. In una padella di alluminio abbastanza capiente mettere l’olio e l’aglio finemente tritato. Far insaporire l’olio con l’aglio a fiamma bassa per un paio di minuti, fino a quando l’aglio non assume una colorazione leggermente dorata. Quindi aggiungere gli scampi e poi il cognac. Cuocere a fuoco moderato per pochi minuti. Nel frattempo tritare finemente il prezzemolo. Togliere le chele agli scampi e aggiungerle alla pasta in cottura. Colare la pasta molto al dente. Mettere da parte un po’ di acqua di cottura dei maccheroni. Continuare la cottura della pasta nella padella con gli scampi aggiungendo, se occorre, un po’ per volta l’acqua di cottura della pasta. Continuare fino a cottura al dente della pasta. Aggiungere le olive a cottura quasi ultimata. Quindi preparare le porzioni nei piatti ed aggiungere il trito di prezzemolo ad ogni porzione.
Ecco la mia pasta e scampi, ovvero la calamarata all’acqua di mare:
Ed ora … “Buon appetito”! 😉
Ecco alcune informazioni utili:
Gli scampi sono dei crostacei simili ai gamberi. Essi vivono in media 10 – 15 anni. Gli scampi che si trovano in commercio provengono dalla pesca effettuata prevalentemente nei mari del Nord e nei mari del Nord-Est dell’Atlantico. In Italia gli scampi vivono e vengono pescati nel mar Adriatico.
Gli scampi, così come i gamberi, sono alimenti di facile deperibilità. Questo perché la carica batterica presente nella testa produce reazioni enzimatiche che alterano velocemente il prodotto. L’alterazione è un processo spontaneo e molto rapido; essa si rende visibile mediante la colorazione bruna che assume prima la testa, poi l’intero carapace. Un altro segno di deperibilità è l’odore di ammoniaca che eventualmente emanano i crostacei.
Per evitare il deterioramento, gli scampi vengono congelati appena pescati; oppure, se sono destinati ai banchi dei prodotti freschi, essi vengono addizionati di solfiti.
I solfiti conservano meglio il prodotto, evitano l’imbrunimento del carapace, ma non evitano la decomposizione ad opera dei batteri. L’aggiunta di solfiti, benché minima, comporta un maggiore rischio di allergia, per la presenza appunto di sostanze allergizzanti.
Per approfondimenti:
Come riciclare la pasta avanzata e non consumata.
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