La traspirazione delle piante
La traspirazione delle piante 🌱
La traspirazione delle piante è il processo secondo il quale una parte dell’acqua che le piante assorbono dal terreno ritorna all’atmosfera. Di seguito è spiegato e illustrato un esperimento dimostrativo che l’insegnante può proporre ai suoi scolari.
Scienze Laboratorio di Botanica
Materiale occorrente per l’esperimento
Rami di pianta con foglie e senza foglie,
vaso pieno d’acqua,
sacchetto di plastica trasparente
Esperimento
Immergere nell’acqua del vaso i rami della pianta con tante foglie.
Avvolgere le foglie nel sacchetto di plastica trasparente e poi tenerle all’ombra in una zona dove la temperatura è abbastanza elevata.
Dopo circa 2 ore si potrà osservare la formazione di goccioline d’acqua sulle pareti interne del sacchetto.
Ciò sta a dimostrare che l’acqua è fuoriuscita dalle foglie allo stato di vapore e si è condensata sulle pareti del sacchetto, formando le goccioline.
Il fenomeno è detto TRASPIRAZIONE.
Lo stesso esperimento lo si conduce utilizzando un gambo di rami senza foglie e notando le differenze.
Ecco lo Schema da seguire
Conclusioni La traspirazione delle piante avviene in massima parte attraverso le foglie.
LA TRASPIRAZIONE DELLE PIANTE 🌱
Il processo di traspirazione delle piante avviene principalmente attraverso l’epidermide delle foglie e attraverso piccole bocche situate sulla pagina inferiore delle foglie, chiamate “stomi”. Gli stomi si aprono e si chiudono e ciò avviene grazie alla presenza di due cellule a forma di rene che si chiamano cellule di guardia.
Le cellule di guardia sono situate sulla parte più superficiale degli stomi. Le cellule di guardia si riempiono d’acqua e si gonfiano determinando la apertura degli stomi, consentendo l’evaporazione dell’acqua attraverso una piccola fessura; si sgonfiano invece determinando la chiusura degli stomi in caso di scarsità d’acqua e di siccità.
L’apertura e la chiusura degli stomi dipende dalla necessità della pianta. In condizioni idriche normali gli stomi si aprono per consentire l’evaporazione dell’acqua; ma si chiudono in caso di siccità per ridurre le perdite di acqua. Le eccessive perdite di acqua metterebbero a rischio la vita della pianta.
Mediamente ogni pianta possiede milioni di stomi ed il loro numero non è uguale per tutte le piante.
Attraverso gli stomi esce il vapore acqueo ma entrano anche i gas come l’ossigeno e l’anidride carbonica. Questi due gas sono utilizzati dalla pianta durante il processo di “fotosintesi clorofilliana” attraverso il quale la pianta produce gli zuccheri trasformando la linfa grezza in linfa elaborata.
Il processo di traspirazione e quello di fotosintesi clorofilliana sono quindi strettamente connessi.
Sistemi sviluppati dalle piante per limitare la perdita di vapore acqueo
- In caso di necessità le piante sono capaci di limitare la traspirazione e quindi le perdite di acqua, in vario modo.
- Le foglie delle piante sono ricoperte da una cuticola impermeabile che limita l’evaporazione.
- Alcune piante possiedono foglie ricoperte di peluria. La peluria riflette i raggi del sole riducendo il riscaldamento e la temperatura della pianta. Ciò riduce la presenza dell’acqua interna e quindi riduce l’evaporazione.
- Inoltre, poiché quanto maggiore è la superficie di contatto con l’aria tanto più elevata è la traspirazione, alcune piante hanno foglie molto piccole.
- Altre piante invece sono prive di foglie perché esse sono trasformate in spine; ne rappresentano un esempio i cactus ed i fichi d’India.
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